L’area considerata per il progetto di circa 40.000 mq. Si situa nel Comune di Novazzano sul confine italo-svizzero. Morfologicamente, si presenta con una conca amena esposta a sud, circondata da boschi, radure e vigneti. Riparata dai venti, tranquilla e lontana dagli assi di traffico, risulta essere un luogo ideale per l’equitazione. Tutti i contenuti di progetto sono di tipo sportivo e ricreativo nelle forme amatoriali e competitive. L’inserimento dei fabbricati tiene conto di due livelli che contraddistinguono il sedime e della cintura boschiva che contorna e segue il confine di Stato con l’Italia. La loro disposizione perimetrale è concepita per salvaguardare gli spazi necessari ai campi di sabbia dovuti alla attività. Alcuni materiali tecnologicamente innovativi sono stati scelti per la loro straordinaria duttilità per la copertura della tribuna, dalla forma particolarmente “sculturale” e per l’apertura totale del tetto del grande maneggio coperto. Per la copertura della tribuna il nuovo materiale permette di plasmare la forma e di conferirle una stupefacente immagine di leggerezza. È l’elemento “riconoscibile e marcante” del complesso ippico. In particolare il centro ippico “La Pauzella” comprende: due tribune per gli spettatori di cui una coperta, un grande maneggio coperto di circa 3000 mq di superficie con tetto apribile, 25 stalli per cavalli con i relativi spazi necessari al trattamento, nonché tutti i locali funzionali per l’attività equestre. L’abitazione dei proprietari e degli ospiti, una sala cinematografica, un bar con sale di riunione, le abitazioni degli stallieri e due torrette per le riprese televisive, completano le esigenze di progetto. Magazzini e autorimesse sono interrati per non essere di disturbo all’immagine del centro che vuol essere rispettoso della natura e del paesaggio. Se normalmente l’uomo è al centro dei criteri di progettazione dell’architetto, in questo caso l’attenzione è rivolta in modo preponderante al cavallo, il quale assurge a primattore. Si è tenuto conto di tutte le sue necessità, delle normative federali in materia e l’amore che i committenti portano al “nobile animale”. Anche l’architetto, pur non essendo un esperto in equitazione, ha subito il suo fascino e ha approfondito il tema con professionalità, molta curiosità e interesse. Affascinato dalla linea perfetta, sinuosa ed elegante della groppa del cavallo, la assume quale matrice progettuale, e per alcuni elementi architettonici, la introduce a più riprese negli edifici.
Novazzano
2012
Giampiero Camponovo
Edifici Pubblici, Progetti