Il committente commissiona all’architetto un corpo aggiuntivo alla sua abitazione, costruita qualche decennio prima, per ovviare a una situazione di disagio che avverte nel soggiorno, per una insufficiente illuminazione naturale e per una parziale vista sul lago che da Morcote si estende fino al territorio italiano. Il fabbricato esistente non rientra nei canoni architettonici dell’architetto e dopo alcune perplessità e riflessioni presenta una soluzione per un’aggiunta di un corpo che si stacca in modo evidente per la sua espressione architettonica e per l’uso dei materiali. Il “pavillon” nasce con pareti curve vetrate e con una struttura leggera in acciaio e vetro per massimizzare la vista e la luce che gli spazi esistenti negavano. Al fine di minimizzare il corpo aggiunto, per le strutture portanti e per la copertura sottile e aggettante l’architetto fa ricorso all’acciaio inossidabile lucido specchiante che, attraverso il gioco dei riflessi e dei rimandi del paesaggio circostante, quasi lo annulla e definisce la sua indipendenza.
Giampiero Camponovo
2010
Morcote
Progetti, Ville