La realizzazione del progetto rappresenta un fatto importante nel panorama dello sviluppo di un comparto della città che oggi si presenta frammentato, disordinato e con costruzioni spesso fatiscenti e casuali. Trattandosi, inoltre, di una zona in divenire è prioritario tener conto dello stato viario attuale, provvisorio e futuro dei tracciati veicolari e tranviario previsti. La realizzazione degli edifici costituisce un tassello imprescindibile per la crescita del quartiere voluto dalle autorità comunali e nell’ottica di una collaborazione di reciproco interesse tra pubblico e privato. L’oggettiva scarsità di spazi edificabili nella regione richiede infatti, oltre al riordino, una densificazione, voluta da più parti e anche dalle autorità, dei volumi da costruire. Gli edifici si compongono di una “piastra commerciale” di circa 12,50 metri e di un corpo a sviluppo verticale (“casa alta”) con un’altezza di 45 metri. Il teleriscaldamento degli edifici viene ottenuto attraverso il collegamento con il nuovo Centro di Calcolo di Bioggio, così da usufruire dell’acqua di raffreddamento dei grandi “server” utilizzati in quella struttura. Riguardo alla piastra commerciale, l’asse pedonale previsto è un elemento qualificante dell’intero progetto in quanto lega e non separa l’insieme urbanistico ma, al contrario, conferisce unitarietà e valenza di quartiere urbano. Tenendo conto dell’obiettivo di non ricreare un’anonima periferia “dormitorio” ma un vero e proprio nuovo quartiere, nelle piastre commerciali (shopping mall) è prevista la destinazione di attività in grado di assicurare una buona vivibilità (spazi commerciali di vendita e amministrativi, agenzie, bar, ristoranti 01e servizi per il benessere, sportivi e culturali), e di conferire al tempo stesso una certa autonomia, creando, una volta completato l’insieme del comparto, un polo urbanisticamente interessante a fruizione pubblica. Dalla piastra sopramenzionata si sviluppano le volumetrie verticali costituenti le “case alte”, o “torri”, che andranno a comporre il disegno urbanistico del comparto e formeranno il richiesto cannocchiale prospettico. L’insieme del comparto si può dunque apprezzare nella disposizione degli edifici e nei grandi spazi negativi (i cosiddetti spazi non costruiti) che si formano tra loro. L’adozione dello sviluppo in altezza consente un’edificazioni con superfici in pianta contenute, in modo da ottenere facciate con uno sviluppo relativamente ridotto, a tutto vantaggio dell’inserimento nel paesaggio e di una migliore qualità di equilibrio e proporzioni architettoniche. Gli edifici nel loro insieme costituiscono un primo insediamento forte quale elemento di ordine e riconoscimento per tutta l’area circostante. Il fabbisogno di posteggi viene soddisfatto da ampie autorimesse sotterranee a tutto vantaggio delle aree di superficie e dell’affaccio dei sovrastanti paesi posti in collina. Per meglio comprendere le potenzialità del comparto, l’Agenzia NQC (Nuovo Quartiere Cornaredo) ha richiesto ai progettisti anche una proposta preliminare di urbanizzazione del comparto che tenesse conto della prevista ricomposizione particellare, del sistema viario odierno, provvisorio e definitivo, e dei volumi costruibili. Il conseguente progetto plano-volumetrico intende perseguire obiettivi di qualità urbanistica, architettonica e paesaggistica. Le volumetrie sono infatti disposte in modo da creare un’immagine urbanistica forte e ordinata necessaria nell’attuale situazione paesaggistica dai contenuti casuali e di poco pregio architettonico, assumendo così importanza di riqualificazione territoriale. Spazialmente, la collocazione degli edifici, oltre a rispettare il cannocchiale di vista previsto, consente di ottenere un grande “spazio libero” tra di loro, a tutto vantaggio di libertà di vista e di una buona insolazione. In sintesi, l’insieme urbanistico assume chiaramente carattere di riconoscibilità nei confronti dei futuri abitanti e offre un disegno armonioso ed equilibrato di sicuro valore aggiunto. Vero e proprio elemento qualificante del progetto è l’asse pedonale che, diagonalmente disposto rispetto ai vari edifici, corre su tutte le proprietà con l’intento di unirle e diventare un importante segno aggregativo di comparto. Le piazzette disposte agli incroci costituiscono una pedonalizzazione “viva” e aggregativa tra tutti gli edifici e in modo particolare per le piastre commerciali, completate con aree di sosta, d’incontro e di gioco. Un generoso spazio verde è dato dal cannocchiale di vista che collega la zona a sud con la grande area denominata “Pratone”: situata alle spalle degli edifici viene destinata ad accogliere in futuro grandi eventi temporanei ludici e sportivi.
Giampiero Camponovo
2015
Lugano
Piani Urbanistici, Progetti