Il concorso e il Mandato di Studio Parallello (MSP) conferito all’architetto Camponovo dal Comune di Lugano, e relativi all’elaborazione di un progetto per il Portale Sant’Anna, riguardano un’area strategica e funzionale per collegare il centro della città e il grande Park & Ride di Bioggio con il Tram-treno Lugano-Ponte Tresa. Oggi la zona si presenta con spazi casuali e non controllati, da cui consegue un non-spazio urbanistico. Dall’analisi storica risulta come in passato fosse stato edificato un corpo di fabbrica rettangolare con un fronte forte e deciso esattamente come il successivo intervento per la costruzione dell’Istituto Sant’Anna. Interessante notare anche che prima dell’edificazione degli edifici di un primario istituto bancario, il corpo rettangolare sviluppava due “stecche” perpendicolari direzionate verso la collina retrostante che delimitavano un ampio spazio verde. Il tutto ben dialogava con l’antistante convento di San Giuseppe e contribuiva a formare uno spazio compiuto e corretto. Spazio attualmente compromesso con un evidente calo di tensione a causa della realizzazione delle sole due “stecche”. Nell’assetto urbanistico del comparto, la prevista galleria Lugano-Molinazzo di Bioggio viene percepito come un fatto nuovo estremamente importante che merita un’attenzione particolare per i risvolti che comporta dal lato urbanistico e viario (pedonale e veicolare). La valutazione di circa 11.000 utenti giornalieri richiama l’importanza della formazione di una piazza quale punto di transito e di aggregazione e, a maggior ragione, sottolinea la necessità della creazione di una nuova fermata che di fatto è il primo ingresso del Tram-treno nel tessuto urbano cittadino. La nuova stazione è prevista nell’edificio da edificare e presenta una copertura leggera translucida, a protezione fonica e dei passeggeri, con una interessante struttura architettonica, in acciaio e vetro, che ne qualifica la funzione. La realizzazione della nuova piazza Sant’Anna è un tema fondamentale per il riassetto di tutto il comparto e per la valorizzazione del complesso conventuale. Attraverso il completamento di nuove volumetrie si ricrea infatti una tensione e una diversa lettura degli spazi, valorizzando uno dei più importanti ingressi al centro città. Una pregiata pavimentazione, disegnata in pietra bicolore, che segue le linee dettate dalle direzioni principali (fronte degli edifici, direzione dell’asse stradale e dei binari) offrirà una percezione anche visiva di zona a traffico moderato e luogo d’incontro. La percorrenza pedonale è anche possibile lungo un porticato che si sviluppa perimetralmente alla base dei nuovi edifici. L’arredo urbano si completa con una piantumazione di alberi che dialogano in geometria tra loro. Per marcare la nuova infrastruttura viaria di grande significato, il progetto prevede l’abbattimento degli attuali edifici per lasciar posto a una nuova edificazione con una maggiore volumetria. In particolare, è proposta la formazione di una piastra di quattro piani fuori terra più un piano interrato possibilmente a uso commerciale, integrato alla stazione. Un corpo sovrastante più snello, per un’altezza complessiva di 45 metri e un totale di 12 piani completa la proposta volumetrica. Gli otto piani superiori dovrebbero essere destinati ad abitazioni di tipo primario per rivitalizzare il centro: quello del riportare gli abitanti nei nuclei costituisce infatti un obiettivo politico e sociale e rappresenta un tema particolarmente sentito e sviluppato dall’architetto. Questa “casa alta” si giustifica non solo dal lato urbanistico ma anche da quello economico, dovendo procedere all’abbattimento degli attuali fabbricati, all’esproprio delle superfici interessate dal tracciato dei binari e alla formazione della stazione. Si tratta dunque di un atto dovuto di compensazione per offrire una soluzione a costo zero alla comunità. Inoltre, malgrado la sua altezza, per la posizione arretrata non costituisce un elemento di disturbo alle aree circostanti. In altre parole, presentando la regione un’orografia collinare, la “casa alta” darebbe in modo puntuale una lettura del paesaggio dell’importante infrastruttura pubblica. Sovente, infatti, nelle città elementi di riconoscimento vengono edificati in occasione di un grande evento, quali esposizioni o realizzazioni di importanti nodi intermodali, come nel caso della Tour de la Gare di Montparnasse a Parigi. Da ultimo, per costituire la definizione della piazza presentando una facciata che colleghi le due testate cieche dei fabbricati, si impone l’aggiunta di un nuovo volume, che richiama alla memoria il sopracitato corpo di fabbrica presente nel passato: un’aggiunta di facile attuazione perché rispetta e ben si inserisce nell’attuale impianto edilizio. I cannocchiali di vista che ne derivano si presentano per chi transita “puliti” e armoniosi, conferendo qualità a tutti gli spazi liberi e ai volumi edificati.
Lugano
2013
Giampiero Camponovo
Piani Urbanistici, Progetti