Per la progettazione di una casa monofamiliare la dovuta intervista al committente è prassi normale: nel caso della villa Comano, la conoscenza approfondita della famiglia attraverso una lunga amicizia ha permesso di conoscere le esigenze e di captarne le aspettative più intime. Le richieste per il progetto contemplavano la possibilità in futuro di dare indipendenza a parte della villa, di soddisfare le necessità del proprietario conoscitore e collezionista dell’arte contemporanea ad accogliere e valorizzare le opere della collezione, e quella della proprietaria di disporre di una cucina ampia e attrezzata, ubicata in modo da spaziare sul magnifico panorama che si apre sulla vallata e il lago di Lugano. Da ottima cuoca richiedeva giustamente la massima gratificazione per il suo impegno quotidiano. I volumi su due piani dell’edificio si articolano con due ali che, con la piscina, definiscono lo spazio esterno. Verso la strada di accesso la facciata si presenta con poche aperture conferendo un senso di protezione. La leggera curvatura della muratura del piano superiore stempera l’effetto rigido dell’impianto progettuale. Le facciate sud si aprono alla vista del golfo e delle colline per il giusto riconoscimento dell’eccezionalità del sedime. L’architettura della villa racchiude tutti i criteri di progettazione cari all’architetto: un’articolazione degli spazi disposti per ottenere ambienti discrezionati pur aprendosi liberamente in un continuo gioco di prospettive. La cura dei dettagli e la scelta dei materiali concorrono a dare una voluta rigorosità e conferiscono una modulata luminosità dei locali per lasciare alle importanti opere d’arte la massima visibilità. L’uso di ampie vetrate permette lo scambio tra interno ed esterno per un “abitare” dove l’uomo si sente partecipe della natura che lo circonda e possa percepire il trascorrere delle stagioni. Questo progetto è stato seguito in modo particolare dalla figlia Guya.
Giampiero Camponovo, Guya Camponovo
2004
Comano
Progetti, Ville