La famiglia Garzoni acquistò una grande proprietà a Lugano-Castagnola, in vicinanza della riva del lago, con uno storico albergo immerso in un parco centenario con aree verdi e campi da tennis. Carlo Garzoni senior, noto impresario costruttore, indisse un concorso a invito per edificare un centinaio di appartamenti residenziali. L’architetto, preoccupato, vista la grande volumetria necessaria che avrebbe irrimediabilmente compromesso la continuazione dell’attività alberghiera con la scomparsa di parte del parco e del campo da tennis, immaginò di dotare la proprietà di un “muro di cinta” che altro non era che un edificio che si snodava stretto e lungo a contornare, salvandolo, il grande parco. L’albergo fu così lasciato con le sue preziose particolarità di vista, di insolazione e di verde, vero e proprio elemento qualificante della proprietà. Il mandato fu data all’architetto. Il lungo nastro edificato presenta movimenti in pianta per ritmare e parzializzare le facciate che esprimono un carattere urbano verso la strada di quartiere con volumetrie chiuse e con i forti elementi cilindrici contenenti le scale. Quelle verso il parco giustamente si aprono per godere di una preziosa condizione di vista sul lago e sul verde non consueta in città. L’edificazione avvenne nella seconda metà degli anni ottanta e fu celermente portata a termine e riscontrò un immediato apprezzamento per qualità dei materiali, della disposizione degli spazi interni e degli dettagli. L’edificio in beton ocra nel suo sviluppo definisce anche un nuovo giardino interno “silenzioso” molto curato con specchi d’acqua in contrapposizione alle alte piantumazioni del parco. Il collegamento tra pubblico e privato è consentito da un’ampia apertura che separa in due blocchi il complesso. Il movimento delle facciate segna ed enfatizza l’entrata con una scala e una pavimentazione disegnata che marca l’affaccio sulla piazza antistante. I proprietari in un secondo tempo hanno dato mandato all’architetto di progettare e costruire un corpo aggiunto di tre piani a uso alberghiero con “suites” a completamento dell’offerta della struttura. Questo corpo conclude lo spazio esterno e fa da sfondo al parco, integrandosi con una parziale copertura di gelsomini tenuti da strutture metalliche che compongono il disegno di facciata. Interessante è l’elemento vetrato di unione tra il corpo storico dell’albergo e quello nuovo, che presenta un percorso immerso nel verde da jardin d’hiver, con passaggi sospesi.
Giampiero Camponovo
1984
Lugano-Castagnola
Complessi Residenziali, Progetti